Vi ricordate gli anni ’90? Quando le persone parlavano di farsi piercing e tatuaggi tribali, di salvare il pianeta, e di formare band? C’è un posto dove quelle idee esistono ancora. Portland, in Oregon.

Ricordate quando le persone erano contente di non avere ambizioni, di dormire fino a mezzogiorno e uscire con gli amici? A Portland è ancora così. Portland è come un universo alternativo, come se avesse vinto Al Gore, e l’amministrazione Bush non fosse mai esistita.

Questa è la premessa che apre la prima puntata di Portlandia, la nuova serie targata IFC.

Al primo impatto Portlandia (dall’omonima statua cittadina) si presenta come una serie decisamente atipica. Ancor prima della sigla un videoclip musicale, ci preannuncia, come un manifesto, quello che abbiamo davanti.

Il susseguirsi di sketch, svincolati fra loro, conferma di trovarsi davanti ad un prodotto insolito.

Ogni parte, ambientata in diverse zone della città, ci mostra le avventure di strani personaggi, alle prese con la loro vita quotidiana.

A reggere tutta la struttura troviamo Fred Armisen, direttamente dal Saturday Night Live, e Carrie Brownstein, ex cantante e chitarrista delle Sleater Kinney (band di Portland ovviamente).

Sono loro ad incarnare tutta la serie di freak, che ci vengono proposti.

Due attori, cento personaggi, e anche qui non è da tutti i giorni.

Ma sopra a tutto questo, ciò che colpisce di Portlandia sono le situazioni paradossali, i personaggi forti, calcati, conditi di citazioni e autoironia.

Passiamo da una libreria new age, gestita da una femminista incallita ed un hippy, un pò gay, ad un ristorante bio, che fornisce schede dettagliate sui suoi polli.

Dal tipico e moderno nerd alle prese con mille dispositivi e social network, ad una squadra agonistica di nascondino (un po sfigata).

Infine, ma non da meno, la presenza di diverse star del cinema e della musica, che compaiono nelle vesti di personaggi secondari. Troviamo ad esempio Steve Buscemi (“Fargo”, “Boardwalk Empire”) nei panni di uno sfortunato cliente della libreria new age, e Kyle MacLachlan (“Twin Peaks”, “How i met your mother”, “Desperate Housewives”) come sindaco della città, con la passione per la musica, e l’odio per Seattle.

My Two Cents

Personalmente, ho scoperto per caso questa serie e mi ha sorpreso. Non tutti gli sketch sono divertenti, alcuni di più altri di meno, ma nel complesso la serie è gradevole e molto particolare. Non c’è dubbio, Portlandia è, in questo, da manuale, o si odia o si ama. Non è una serie per tutti, e senza dubbio non vuole esserlo. E proprio per questo, possiamo scordarci di vederla nel nostro paese. Fortunatamente i ragazzi di Italian Subs Addicted, ci aiutano ancora una volta, fornendoci i sottotitoli con cui potercela gustare.

Scritto da Leonardo Ligustri.

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