È proprio quando la vita diventa un sogno che ti accorgi che stai dormendo? Lars Stroschen risponderebbe certamente di no; è infatti suo il progetto e la realizzazione del Propeller Island City Lodge: un visionario e surreale albergo berlinese che cattura, scuote e affascina l’immaginario dell’ospite. Può essere definita un’enorme opera d’arte suddivisa in 30 camere uniche tra loro. Istallazioni meccaniche, luci al neon, paratie che nascondono letti sotto al pavimento, sono alcuni degli  elementi caratterizzanti di questo albergo. Dall’ ipnotica Symbol Room, interamente rivestita da simboli e icone, ai letti bara dell’inquietante Gruft. Se vi siete sempre domandati che sensazione possano provare degli animali in gabbia, Stroschen vi da l’occasione di trovare la risposta all’interno della stanza Two Lions. Inoltre questo albergo, stimolatore di creatività e immaginazione, è stato il protagonista di innumerevoli set fotografici, film e videoclip.

Trasvolando l’oceano e trovandoci in California, se siete amanti del kitsch non potete non fare una capatina al Madonna Inn, definibile come il pacchiano elevato a potenza. Colori fluo, tappezzerie floreali, zebrate, lenzuola leopardate, cascate su pareti rocciose; l’arredamento una fusione tra Country e Rococò, il tutto amalgamato da un inconfondibile atmosfera alpina. L’esclamazione “è un pugno in un occhio” qui si spreca perché riceverete così tanti  pugni da rimanere ciechi. Pezzo forte è l’orinatoio con cascata rocciosa: diventata una vera e propria meta di pellegrinaggio per i turisti.

Tra il pacchiano made in USA si passa al minimalismo nipponico, sono infatti ancora in voga gli hotel a capsula, i famosi Kapuseru Hoteru, nati nel 1979 per ospitare clienti con limitate possibilità economiche, sono attualmente dei veri e propri luoghi di culto. Attenzione, i loculi le stanze sono altamente scosigliate ai claustrofobici: 2m di lunghezza per circa un 1m di altezza e larghezza, ma dotate di televisione, radio e aria condizionata. All’entrata poi, dopo aver compilato il modulo, vengono dati in dotazione ciabattine e yukata (kimono estivo) e per i bagagli ci sono degli armadietti con tanto di lucchetto. Nei bagni, naturalmente in comune, si possono trovare accessori per l’igiene personale come spazzolini, rasoi, shampoo e asciugamani. Per la ristorazione  infine sono presenti distributori automatici di cibo, zuppe e bevande calde. Anche questi bizzarri alloggi sono stati sedi di film come Il quinto elemento, The Fast and the Furious: Tokyo Drift e del famoso videoclip Read My Mind dei The Killers.

Non mi resta che concludere dicendo che dormire in questi alberghi sarebbe davvero uno spreco, perché per una volta la realtà è più intrigante del sogno!

Scritto da Federica Zangani.

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